PERLE
La perla è l’unica pietra preziosa di origine organica, ed è, tra le cose preziose, la prima ad essere stata scoperta dall’uomo. E’ definita la “regina delle gemme”, amata sin dall’antichità da tutti i popoli della terra come forma di nobile abbellimento e simbolo di fortuna e prosperità. Ancora oggi la perla, con tutti i misteri che racchiude, ha il potere di rendere la donna più giovane, più elegante, più moderna e più bella.
Grazie all’innovazione tecnologica è nata la perla coltivata, un felice e riuscito connubio tra natura e tecnica umana. Ne risulta una maggiore diffusione mondiale, oltretutto incentivata dal raggiungimento di livelli di perfezione e bellezza mai avuti con le perle naturali (quelle non da coltivazione).
Fin dall’antichità furono i cinesi a sviluppare una forma non perfetta di coltura, ma è dal secolo scorso che i giapponesi si specializzarono nella coltivazione dalle perle con eccellenti risultati. Ne riassumo la metodologia in modo semplice: si immette nell’ostrica una minuscola pallina di madreperla che il mollusco ricopre nel tempo con una sua madreperla a scopo di difesa dal corpo estraneo; l’ostrica deve essere nutrita, difesa e mantenuta in acque incontaminate per tutto il periodo della creazione madreperlacea.
Senza voler addentrarci nelle tecniche specifiche, va detto che i molluschi che producono perle sono molti: alcune varietà, della famiglia delle bivalve “Pinctada“, sono state selezionate per le loro particolari caratteristiche nella produzione perlacea.
Le più famose sono: la “Akoya”, grande circa 15 cm, produce perle con diametro da 2 ad 11 mm, vive in mare ad una profondità di 30 metri; la “Cumingii”, grande circa 25-35 cm, vive nei mari di Tahiti, può produrre perle da 5 a 16 cm ed oltre, con madreperla di colori particolari; la “Maxima”, detta australiana, la cui conchiglia grande fino a 30 cm può produrre perle fino a 22 mm, vive nei mari caldi del sud a profondità di 100 metri. Esistono altre conchiglie, sempre coltivate dai giapponesi, che vivono in acque dolci; le loro perle sono apparse sul mercato alla fine degli anni ’50, sono solitamente di forma irregolare e di qualità media anche se in via di miglioramento.
Il perfezionamento di questa particolare arte si deve al giapponese Mikimoto che nel 1893 riuscì a produrre la prima perla coltivata; ad oggi gli specialisti, sempre giapponesi, sono sparsi nei vari mari del mondo sfruttando tecniche adattate ai diversi tipi colture.
Il marchio Mikimoto, fedele alla sua tradizione, si è specializzato nella produzione di perle di altissimo livello per colore, lucentezza, perfezione e forma.
La valorizzazione delle caratteristiche tipiche delle perle, prodotte dai molluschi nei vari mari od acque dolci, ha permesso lo sviluppo e l’evoluzione tecnica, con conseguenti richieste, da parte del mercato, per le differenti colorazioni: quelle bianche nelle varie sfumature dal crema al rosato, al verdastro; quelle di colore vario tipiche di Tahiti: dal grigio od al nero intenso, ma anche con magnifiche colorazioni marroni, verdi e gialle nelle varie intensità. Tutto questo consente di valorizzare il colore dalla propria pelle e di apparire eccentrici o classico o trasgressivi a seconda della propria indole e personalità.
Esistono perle di dimensioni piccolissime per torchon, quelle di media grandezza come le classiche giapponesi Akoiya e le grandi di tipo australiano, queste illuminano più di altre il viso indossate sia come collane che come orecchini.
Le perle, oltre ad essere tonde, hanno infinite altre forme: a goccia regolari, barocche o scaramazze. Nella valutazione della qualità di una perla si devono considerare, oltre alle caratteristiche come: colore, dimensione e forma anche l’aspetto della superficie, se questa presenta screpolature e piccoli rilievi; un caratteristico effetto unico nel suo genere quale l’oriente (o lucentezza): si riferisce ad un insieme di fenomeni ottici quali la dispersione e la riflessione della luce attraverso la superficie; non da ultimo, va considerato lo spessore della perlagione.
Naturalmente il bello e desiderabile è sempre imitato, questo vale anche per le perle. Le imitazioni più famose, che oggi, dopo le ultime sentenze, si chiamano “Maiorca imitazioni perla” sono di materiale simile al vetro coperto con prodotti simili vernici.
Sul mercato si trovano perle coltivate sia dal bassissimo prezzo che dal prezzo elevato, esiste una vasta possibilità per tutti; si possono scegliere perle cinesi coltivate in acque dolci o giapponesi o di Tahiti fino alle grandi australiane dette “South-Sea”.
Anche la moda influenza quest’ambiente, decretando superati i fili di perle scalari di piccole dimensioni mentre sono attualissime le composizioni di collane miste o alternate con diversi colori di perle, per contro i fili di perle australiane e tahitiane si prediligono leggermente scalari.
Le perle non necessitano di cure particolari: per pulirle basta un panno morbido, ma soffrono molto il contatto con creme particolari e l’umidità, soprattutto se tenute in ambienti chiusi o se il filo si è bagnato con acqua di mare, questa rovina la perlagione penetrando tra la pallina del nucleo e la madreperla prodotta dal mollusco.
Le perle si indossano in ogni occasione: da quelle informali a quelle più eleganti, praticamente sempre e senza vincoli. Illuminano e valorizzano il viso delle donne donando un tocco di carattere e personalità a cui nessuna sa rinunciare.